Da tempo, molti di noi sono abituati a poter contare sull’aiuto di Alexa in tante attività quotidiane. A darne prova, ci sono la nostra esperienza diretta e alcuni recenti studi, come il progetto Voice4Health. La ricerca, condotta dal Centro dell’Università Cattolica EngageMinds HUB in collaborazione con DataWizard e con il contributo non condizionante di Amazon, ha indagato se l’uso di assistenti vocali come Alexa da parte di persone anziane può migliorare la loro qualità di vita, oltre ad agevolarle nelle attività quotidiane. Ad oggi, i risultati sono più che incoraggianti. “Si tratta di risvolti di grande interesse – sottolinea la professoressa Guendalina Graffigna, direttrice dell’EngageMinds HUB – basti pensare a come la pandemia da COVID-19 abbia accelerato, quando non imposto, un cambio di paradigma nelle relazioni familiari attraverso l’uso di collegamenti da remoto”.

La ricerca ha coinvolto 60 persone, tra i 65 e gli 80 anni, alle quali è stato fornito un dispositivo Alexa. I volontari si sono sottoposti ad un ciclo di interviste per verificare gli effetti dell’utilizzo del dispositivo nel tempo: prima dell’inizio, dopo due settimane di utilizzo, alla fine della sperimentazione e dopo altri quindici giorni, come azione di follow up.

Il progetto Voice4Health ha dimostrato che tre 3 persone su 4 hanno tratto benefici dall’uso di Alexa, anche dal punto di vista emotivo e relazionale. Chi ha partecipato all’esperimento ha riportato una significativa riduzione dello stress psicologico e maggiore confidenza verso la tecnologia.

Dopo l’esperimento diminuisce il senso di solitudine

Se, come accennato, il 75% del campione ha dichiarato a fine della sperimentazione di aver visto aumentare il proprio stato di benessere, va indagato meglio in che senso ciò è avvenuto. Dallo studio dell’EngageMinds HUB si rileva, ad esempio, che la risposta positiva alla domanda “Mi sono sentito calmo e rilassato” usando Alexa è nettamente incrementata nel corso dell’intero periodo di otto settimane. “Dal punto di vista emotivo – ci spiega la ricercatrice della Cattolica Serena Barello – il 52% degli intervistati ha dichiarato di aver mantenuto un elevato stato di benessere anche nelle settimane successive alla sperimentazione. Ma di tutto rilievo è stato anche l’impatto sulle relazioni sociali – prosegue Barello – perché dopo la sperimentazione, ben il 62% degli intervistati ha avuto la sensazione di sentirsi meno solo e il 98% ha espresso una maggior volontà di comunicare con altre persone mediante le nuove tecnologie”.

Un uomo di mezza età è rivolto verso un device Echo Show, che ha lo schermo acceso. L'uomo è al centro dell'immagine, seduto su un divano in pelle marrone. Il device Echo, a destra, è poggiato su un tavolino.
Un uomo di mezza età è rivolto verso un device Echo Show, che ha lo schermo acceso. L'uomo è sulla destra dell'immagine, seduto su una poltrona in pelle marrone. Il device Echo, a sinistra, è poggiato su un tavolino.

L’assistente vocale è ‘smart’ anche per gli anziani…

Questa prima sperimentazione, che dovrà essere consolidata con studi randomizzati e su un campione più vasto, ha portato a risultati positivi, evidenziando anche la facilità d’uso dell’assistente vocale impiegato nella ricerca. Con il solo uso della voce, infatti, è possibile ad esempio attivare un promemoria, riprodurre musica e video, ascoltare le ultime notizie e rimanere sempre in contatto con parenti e amici. C’è di più: per l’intero campione di persone che ha partecipato all’esperimento, utilizzare Alexa è risultato divertente e ne raccomanderebbe l’uso ad amici e familiari. Ma diamo voce agli stessi partecipanti, che hanno lasciato alcuni commenti sui diari previsti dal protocollo di ricerca. “Una delle cose più belle era la sensazione di non sentirsi soli”. Oppure: “Mi è piaciuto perché ho avuto subito delle risposte interessanti a qualsiasi domanda posta e mi ha fatto molta compagnia nelle lunghe giornate”. E ancora: “Ho vissuto momenti di relax e ho goduto di ricordi, rivivendo vecchie emozioni. Mi sono piaciute molto anche le videochiamate”.

… e li avvicina alla tecnologia

Dal momento in cui il dispositivo è stato distribuito, la misurazione di utilità nella vita di tutti i giorni è cresciuta costantemente sino alla fase di follow up, ossia settimane dopo la fine della sperimentazione. E, parallelamente, nel corso della prova è diminuita la sensazione di nervosismo e stress.

“Ogni giorno in Amazon lavoriamo per realizzare dispositivi e servizi che rendano più semplice e sicura la vita dei nostri clienti, grazie ad una tecnologia sempre più inclusiva, come quella offerta da Alexa – ha dichiarato Gianmaria Visconti, Country Manager Alexa. In questo senso, i risultati della ricerca sono senza dubbio molto incoraggianti. Constatare che Alexa possa rappresentare un aiuto concreto per la popolazione più anziana, riducendo il loro senso di solitudine e rendendo più semplici alcune azioni della loro vita quotidiana, è uno stimolo in più a far meglio e a perseverare nel nostro impegno quotidiano”.

“Siamo stati i primi promotori di questo progetto verso Amazon Europe e i dati della ricerca che abbiamo analizzato sono stati davvero molto significativi – ha dichiarato Riccardo Emmolo, Digital Strategist di Datawizard, società di consulenza sul Digital Health che ha co-progettato e realizzato l'esperimento assieme ad EngageMinds HUB. “I risultati di Voice4health – prosegue Emmolo – sono infatti la conferma di un quadro abbastanza chiaro: nei prossimi 2-3 anni le tecnologie digitali avranno un impatto decisivo sulla cosiddetta 'Silver Economy'”.