In periodo di Gay Pride, nei corridoi di Amazon c’è gran fermento: “Appuntamento dove?”, “Allora vieni anche tu?”, “Io ci porto pure mio figlio!”. Uno fra i più attivi è Alessandro Saccon, 47 anni e ciuffo di ricci ribelli, Public Relations Manager di Amazon.it. Mentre Alessandro parla animatamente, il ciuffo si muove a destra e a manca, fa un inchino sulla fronte e un capitombolo all’indietro per poi tornare, sull’attenti, a incorniciare un paio d’occhi scuri e vivaci. Alessandro fa parte, come tanti altri colleghi, di glamazon, il gruppo di dipendenti dedicato alle politiche di inclusione e non discriminazione delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, queer e intersessuali all’interno dell’azienda.

Le aziende che ti permettono di essere te stesso e ti salvaguardano nella tua unicità ti fanno lavorare meglio. Non ti concentri sul giudizio degli altri e tutta l’energia che avresti usato per nasconderti la indirizzi nelle cose belle da fare.
Alessandro Saccon

“Un nome che rimanda anche al concetto di glamour,” spiega Alessandro. “Siamo migliaia nel mondo, decine in Italia. Il gruppo è aperto a tutti i dipendenti, al di là dell’orientamento sessuale: l’idea centrale è appunto quella di favorire consapevolezza, dialogo e confronto, per rendere Amazon un ambiente sempre più inclusivo.” E, se si può farlo divertendosi, tanto meglio: fra le tante iniziative promosse dal gruppo si contano infatti incontri, dibattiti e conferenze per discutere di esperienze e problemi comuni, ma anche momenti per socializzare, cineforum e, immancabile, la partecipazione annuale alla grande festa del Pride.

Per chiunque in azienda ricerchi supporto in questioni di diversità, necessiti di consigli su come gestire una situazione delicata o, semplicemente, abbia voglia di conoscere persone dalla mentalità aperta o espandere il proprio network professionale, il gruppo di glamazon apre le porte della propria comunità.

Alessandro Saccon, PR Manager di Amazon, sorride in primo sul terrazzo degli uffici Amazon di Milano. Sullo sfondo uno scorcio del terrazzo, con alcune lettere del motto 'Work hard' di Amazon.

La diversità come normalità

“Io ho un compagno e due figli, Sofia, di 15 anni, e Luca, di 9,” si inserisce Alessandra Meucci, 46 anni, Executive Assistant nel settore delle vendite internazionali. Jeans e t-shirt, un passato da irrinunciabile della discoteca (“Non mi perdevo una serata,” racconta), Alessandra è in Amazon dal settembre 2016, ed ha aderito a glamazon fin dal primo giorno.

“Mio padre lavorava alla Scala, sono cresciuta nel mondo della danza, un ambiente libero, divertente, colorato. E profondamente inclusivo. Per me la diversità è sempre stata la normalità.” Un messaggio che ha trasmesso anche ai figli. “Sono una habitué dei Pride da 20 anni, quando ci ho portato mio figlio per la prima volta era piccolissimo. Sono fiera di lavorare in un’azienda che è già nel futuro sotto tanti aspetti, compreso quello dell’inclusività. Qui ciascuno è libero di esprimere liberamente la propria identità, sapendo di essere accolto con rispetto.”

Una premessa da non dare per scontata. “Altrove solo il fatto che partecipassi al Pride scatenava chiacchiere. Ecco quello che mi piace: un ambiente di lavoro inclusivo permette a tutti di essere ciò che sono e stronca il pettegolezzo: è gay o no? Qui non fa alcuna differenza.”

Due persone siedono allo stesso tavolo, sulla terrazza del palazzo Amazon di Milano. A destra, Alessandro Saccon, Consumer PR Manager. Di fronte a lui siede Alessandra Meucci, Executive Assistant. Sullo sfondo lo skyline di Milano. La foto è stata scattata in occasione del Pride di Milano di giugno 2018.

Combattere la discriminazione ogni giorno

“L’orientamento sessuale di una persona per me è sempre stato indifferente,” dice Antonio Aga Rossi, 49 anni, Global Accounts SA, AWS Solutions Architecture, anche lui attivo in glamazon. “Viaggio spesso per lavoro ma appena posso partecipo alle riunioni, importanti momenti di scambio e proposta di iniziative. Non basta dire: ‘Ho un amico gay’. Bisogna impegnarsi in modo attivo perché le differenze siano realmente accolte e rispettate.” Antonio, sposato in chiesa con Stefania e papà di Elena, si dichiara orgogliosamente cattolico. Come si concilia la fede con le domande imposte dalla contemporaneità? “Nessuna crisi interiore: l’unione civile è un contratto, e trovo assolutamente corretto che due persone che si vogliono bene siano tutelate.”

“Nel mio Paese, l’India, l’omosessualità è ancora un forte tabù in alcuni ambienti,” spiega Siddhesh Krishnan, 30 anni, Learning & Development Associate. “A Milano ho trovato un ambiente profondamente diverso.”

Siddhesh Krishnan, Learning & Development Associate ad Amazon, sorride in posa davanti all'ingresso degli uffici Corporate Amazon di Milano.

Siddhesh, nato e cresciuto a Mumbai e grande estimatore del gelato e delle spiagge italiane, è in Amazon dal febbraio 2017, dove si occupa di formazione dei dipendenti. “Apriamo la prima giornata di orientamento con una presentazione in cui si legge che Amazon non discrimina nessuno per razza, religione, orientamento sessuale, cultura. Ovvero, tradotto: non offendere i colleghi o le colleghe. Il fatto che la diversità sia riconosciuta e accettata fin dal primo giorno è qualcosa che mi rende orgoglioso.”

Anche se qualche battuta talvolta scappa, e diventa un’opportunità per educare. “È capitato che qualcuno se ne uscisse con un: ‘Ma è da gay questa roba!’. La si butta sul ridere, ma lo si fa notare,” continua Alessandro. “Diventa un modo per combattere gli automatismi sciocchi, ed è una delle tante sfide dei nostri Affinity Group, gruppi che riuniscono dipendenti affini per ideali e intenti, con lo scopo di valorizzare le differenze. In Amazon Italia, oltre a glamazon, c’e Women@, attento ad accrescere la diverità di genere in Amazon, ma ne esistono molti altri a livello globale.” Dieci in tutto, per la precisione, con oltre 25.000 membri in tutto il mondo: un contributo fondamentale per la cultura aziendale, e anche un modo per far emergere i leader migliori, indipendentemente dal loro background.

L’individualità, vettore di creatività

Raccolte di fondi, giornate contro l’omofobia, la presenza ai Pride: l’attività di glamazon non si ferma mai. “Èun impegno costante e sul campo,” dice Antonio. “Due delle ragioni del successo di Amazon come azienda sono agilità e diversità. Siamo piccoli team di lavoro, ognuno partecipa con le proprie idee e soprattutto con la propria individualità. La mancanza di diversità è monotonia.” L’individualità come risorsa creativa: “Le aziende che ti permettono di essere te stesso e ti salvaguardano nella tua unicità ti fanno lavorare meglio,” spiega Alessandro. “Non ti concentri sul giudizio degli altri, e tutta l’energia che avresti usato per nasconderti la indirizzi nelle cose belle da fare.” Il ciuffo si solleva e cade morbido in una spirale perfetta: approva anche lui.