Cinque anni fa, abbiamo lanciato la prima edizione di Amazon Women in Innovation, il programma delle borse di studio finanziato da Amazon e rivolto alle giovani studentesse universitarie in ambito STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

L’obiettivo? Contrastare lo stereotipo di genere in queste discipline.

Il progetto è rivolto alle giovani studentesse universitarie in ambito STEM iscritte agli Atenei italiani che aderiscono all’iniziativa che, fino ad oggi, ha sostenuto tredici giovani meritevoli attraverso l’erogazione di 13 borse di studio, ciascuna del valore di €6.000 all’anno, per tre anni.

Da Torino a Palermo: sei le università italiane aderenti

Da Nord a Sud, passando per il centro fino alle isole, sono in tutto sei le università che hanno aderito al progetto quest’anno: al Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l'Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, l'Università degli Studi di Cagliari si aggiungono per questa quinta edizione di “Amazon Women in Innovation” anche l’Università degli Studi di Palermo e l’Università Federico II di Napoli.

Discipline STEM: abbattiamo lo stereotipo di genere

Questo progetto si inserisce nel più ampio programma Amazon nella comunità, attraverso cui ci impegniamo per creare un impatto positivo nelle comunità in in cui operiamo e rappresenta un contributo concreto per le giovani studentesse che hanno intrapreso un percorso di studi nelle discipline Scientifiche, Tecnologiche, Ingegneristiche e Matematiche (STEM). Una scelta formativa che, è risaputo, non è per nulla scontata: le donne che scelgono di intraprendere una carriera nelle materie STEM continuano a essere una minoranza. Secondo gli ultimi dati, infatti, solo il 22%[1] delle ragazze sceglie corsi universitari in queste discipline.

“Con il progetto ‘Amazon Women in Innovation’ vogliamo supportare e accompagnare concretamente le giovani donne ad acquisire le giuste competenze nelle discipline STEM per competere ad armi pari nelle loro future esperienze lavorative in questo ambito che ancora oggi è poco accessibile alle ragazze”, afferma Mariangela Marseglia, VP e Country Manager di Amazon.it e Amazon.es. “C’è ancora molto da fare ma sono orgogliosa di questo progetto, che di anno in anno si arricchisce con l’aggiunta di nuovi Atenei. Chiaro segnale che siamo sulla giusta strada. Non vediamo l’ora di conoscere le vincitrici di questa quinta edizione, a cui già da ora auguro un futuro ricco di soddisfazioni”.

Il premio per le vincitrici: supporto economico e percorso di mentorship

Ciascuna delle sei borse di studio in palio prevede un finanziamento di €6.000 all’anno per tre anni. Le Università sceglieranno le vincitrici in base a parametri di merito e di reddito, come specificato nei bandi di gara. Oltre a supportare economicamente le studentesse, Amazon metterà a loro disposizione una mentor, una manager di Amazon che possa aiutarle a sviluppare competenze utili per il lavoro futuro come, ad esempio, le tecniche per creare un curriculum efficace o i consigli per affrontare al meglio un colloquio di lavoro. Grazie infatti al proprio bagaglio di esperienze professionali, la figura della mentor affiancherà la studentessa nell’avvicinarsi al mondo del lavoro fornendole le chiavi per interpretarlo.

Amazon è costantemente impegnata a fornire supporto a donne, giovani, studenti e comunità meno avvantaggiati in tutto il mondo attraverso programmi specifici, e quello di Women in Innovation è un virtuoso esempio di come la collaborazione con le realtà del territorio possa contribuire a generare un impatto positivo.

[1] Fonte: ricerca realizzata da Ipsos per Save the Children, diffusa l'11 febbraio 2022.