Colori vivaci e forme dinamiche spiccano nel centro di Bergamo, dove è stata presentata un'iniziativa che fonde innovazione, arte urbana e impegno per una comunità inclusiva.
Un Amazon Locker, trasformato in un'opera d'arte a cielo aperto dall'artista bergamasco Luca Font, è frutto di un progetto di co-creazione che ha visto protagonisti quattro giovani dell'Associazione Spazio Autismo Bergamo, i quali hanno condiviso con l'artista le proprie visioni e percezioni della città.
Espansione del servizio Locker a Bergamo
Questo speciale Locker è uno dei 14 nuovi punti di ritiro automatici Amazon installati a Bergamo nell'ambito di una collaborazione con l'amministrazione comunale. Bergamo si distingue infatti come il primo comune italiano ad aver indetto una gara pubblica per l'assegnazione di luoghi adibiti a punti di ritiro automatici. In totale, sono 37 i Locker installati in centro, città alta e in altri quartieri, in aree di proprietà pubblica e gestiti da operatori privati, tra cui Amazon.
"I nostri Locker non costituiscono soltanto un'alternativa comoda alle consegne a domicilio, ma portano benefici concreti a chi ogni giorno vive e lavora nelle comunità in cui si inseriscono," ha dichiarato Stefano Tedesco, Responsabile punti di ritiro Amazon Italia. "Offrono maggiore flessibilità grazie alla possibilità di ritiro 24 ore su 24, senza vincoli di orario, traducendosi in una maggiore libertà per i nostri clienti, andando incontro alle diverse necessità – come chi viaggia, fa il pendolare, o ha orari di lavoro o ritmi di vita specifici".
Arte e inclusione: un progetto di valore condiviso
Per l'occasione, uno dei Locker è stato trasformato in una vera e propria tela urbana. L'artista Luca Font ha lavorato a stretto contatto con i ragazzi dell'Associazione Spazio Autismo Bergamo, in un processo creativo che è diventato esso stesso un'esperienza di inclusione e crescita reciproca.
"Siamo molto orgogliosi di aver potuto dare voce ai giovani artisti dell’Associazione Spazio Autismo, che hanno affiancato Luca Font nel raccontare il loro amore per Bergamo" ha continuato Tedesco. "Abbiamo voluto che questo Locker non fosse solo un punto di ritiro funzionale, ma anche uno spazio che celebra la creatività e la diversità, dando voce alla comunità e alle realtà che ne hanno cura ogni giorno".
La visione dell'artista
Durante l'evento di presentazione, Luca Font ha condiviso il processo creativo e il significato dietro l'opera. “Quest’opera è nata da un vero e proprio dialogo creativo con i quattro ragazzi di Spazio Autismo Bergamo che hanno lavorato con me. Siamo partiti dalle loro idee, dalla visione che hanno loro di Bergamo e da come vivono loro della città. Il mammut – in particolare l'esemplare esposto al Museo di Scienze Naturali di Bergamo – è stato uno dei primi simboli emersi: una creatura che parla di memoria, di legame, di protezione. Poi è arrivata l’idea di un sistema che collega ogni cosa, più importante ancora del semplice movimento urbano: il treno e la Teb, che collegano la città e ciò che la circonda. Inevitabile è stata anche la presenza della Città Alta, così fortemente identitaria, così riconoscibile. E infine, la fusione profonda tra la città e la natura prealpina che la abbraccia. Questo lavoro è stato un viaggio condiviso, dove l’arte è diventata uno strumento per ascoltare, comprendere e dare forma a visioni tanto personali quanto universali."
Supporto concreto alla comunità
L'iniziativa non si è limitata alla personalizzazione artistica del Locker. Amazon ha effettuato una donazione a supporto dell'Associazione Spazio Autismo Bergamo, realtà locale che quotidianamente assiste bambini e ragazzi autistici e le loro famiglie.
Il presidente dell'associazione, Tino Manzoni, presente all'evento, ha condiviso l'importanza di iniziative come questa: "E’ stato un privilegio poter contribuire a questo progetto, ne sono fortemente emozionato, credo sia la certificazione dell’apprezzamento riservato alla nostra Associazione. Esattamente da 25 anni ci spendiamo per garantire ai bambini autistici, agli adolescenti autistici e agli adulti autistici la giusta dignità che contribuisca ad accompagnare le famiglie ad un’adeguata consapevolezza. Ringrazio l’azienda, i nostri ragazzi per essersi messi in gioco, Luca Font per averci regalato un po' del suo tempo e le nostre educatrici. Tutto questo rivela quanto la città di Bergamo possa essere collettore di buone pratiche, nella direzione del bene comune".