Amazon e Global Optimism annunciano oggi che Best Buy, McKinstry, Real Betis, Schneider Electric, e Siemens hanno aderito al Climate Pledge, l'impegno a raggiungere le zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, con dieci anni di anticipo rispetto agli obiettivi dell'Accordo di Parigi.

I nuovi firmatari del Climate Pledge si impegnano a:

  • misurare e rendicontare periodicamente le emissioni di gas a effetto serra;
  • implementare strategie di decarbonizzazione in linea con l’Accordo di Parigi attraverso cambiamenti e innovazioni reali della propria attività, che comprendano un miglioramento dell’efficienza, l’impiego di energia rinnovabile, la riduzione dei materiali e altre strategie atte all’eliminazione delle emissioni di CO2.
  • neutralizzare qualsiasi emissione residua adottando misure compensative aggiuntive, quantificabili, reali, permanenti e con un impatto sociale positivo, così da raggiungere zero emissioni di CO2 annue entro il 2040.

"Dagli uragani agli incendi boschivi, stiamo assistendo a prove concrete degli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta ancora prima del previsto. Ogni azienda ha un ruolo da svolgere nella lotta al cambiamento climatico, e diamo il benvenuto a questi nuovi firmatari del Climate Pledge che si stanno facendo avanti e si stanno impegnando a raggiungere le zero emissioni nette di CO2 entro il 2040." - ha dichiarato Jeff Bezos, fondatore e CEO di Amazon - "Stanno dimostrando un importante ruolo di leadership nell'accelerare il percorso verso l'azzeramento delle emissioni di CO2 per proteggere il pianeta per le generazioni future."

Per ottenere un'impronta netta di carbonio pari a zero, Best Buy continuerà a misurare, gestire e decarbonizzare le proprie emissioni, ad aumentare l'efficienza energetica delle proprie attività e ad investire in progetti di compensazione delle emissioni di CO2. Dal 2009, l'azienda ha ridotto le proprie emissioni di CO2 del 56% attraverso investimenti nell'illuminazione a LED, nei sistemi di controllo e nei veicoli ibridi. L'azienda ha anche intrapreso investimenti nella produzione di energia solare su scala industriale, come il campo fotovoltaico Best Buy, che alimenta l'equivalente di 260 negozi Best Buy ogni anno. Con questo obiettivo, precedentemente stabilito su base scientifica, l'azienda mira a ridurre le emissioni nelle sue attività del 75% e ad aiutare i clienti a ridurre le emissioni dei prodotti del 20%, facendo risparmiare all'azienda 5 miliardi di dollari sui costi delle utility entro il 2030. E guardando al futuro e ai requisiti del 2040 del Climate Pledge, le aree di intervento di Best Buy possono includere l'elettrificazione del parco macchine, l'efficienza energetica, gli investimenti nelle energie rinnovabili e lo sviluppo di progetti di compensazione delle emissioni di CO2.

"Siamo un'azienda propositiva e guidata da forti valori, con una lunga storia di lavoro a supporto dell’ambiente che include la riduzione significativa della nostra carbon footprint e il supporto ai nostri clienti a fare lo stesso", ha dichiarato Corie Barry, CEO di Best Buy. "Siamo orgogliosi di fare il passo successivo impegnandoci nel Climate Pledge. In poche parole, i nostri clienti e i dipendenti si aspettano questo grado di impegno da parte nostra e il pianeta stesso lo richiede."

McKinstry, una società statunitense di ingegneria, costruzione e servizi nel settore energetico, ha un piano che si sviluppa su tre direttrici. Concentrata anzitutto sulle proprie operazioni, McKinstry ridurrà le sue emissioni nette di gas serra del 50% entro il 2025 e raggiungerà zero emissioni nette di CO2 entro il 2030. McKinstry userà la sua dimensione e la sua influenza per sostenere organizzazioni che sono alla guida di iniziative per preservare il pianeta. Inoltre, lavorerà con proprietari e operatori dell'edilizia per costruire più edifici che mirano a zero emissioni di CO2, alla condivisione dell'energia, ad operazioni ad alta efficienza e interazioni ottimali tra edificio e rete. Ciò porta a un comportamento degli occupanti che aiuta a trasformare gli edifici da consumatori di energia ciechi a risorse preziose che servono la rete.

"Gli edifici rappresentano il 40% del consumo energetico negli Stati Uniti, il 36% a livello globale", ha dichiarato Dean Allen, CEO di McKinstry. "Le tecnologie edilizie emergenti stanno sbloccando il potenziale per ridurre radicalmente le emissioni di CO2 e gestire gli edifici con un’efficienza sorprendente. Occorrerà lavorare insieme, in tutti i settori, per implementare queste tecnologie, decarbonizzare il parco edilizio globale e migliorare notevolmente l'efficienza energetica. Lavorando con altre aziende firmatarie di Climate Pledge, credo che possiamo raggiungere questo obiettivo e guidare un cambiamento reale e duraturo."

Il Real Betis, un club di calcio professionale con sede a Siviglia, in Spagna, ha misurato la sua carbon footprint e sta attuando piani per ridurre le sue emissioni e allo stesso tempo acquistare modalità di compensazione da progetti certificati per la protezione del clima. Per ridurre le sue emissioni di CO2, il club sta installando un "sistema di illuminazione intelligente" nel suo stadio Estadio Benito Villamaràn da 60.000 spettatori e sta cercando di ridurre la sua dipendenza dalla plastica monouso. Il Real Betis desidera essere un modello per i suoi fan: per la prossima stagione, sta sviluppando una lista di iniziative sostenibili per aiutare i tifosi a ridurre le emissioni di CO2.

"Al Real Betis, ci impegniamo a combattere il cambiamento climatico", ha dichiarato Ramàn Alarcàn, Direttore Generale commerciale del Real Betis. "Stiamo anche contribuendo a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla crisi climatica, coinvolgendo i nostri giocatori e i nostri tifosi. Comprendiamo che il cambiamento climatico è una minaccia per i mezzi di sussistenza e il benessere di tutti nel mondo e ci impegniamo a fare la nostra parte. Siamo entusiasti di essere il primo club di calcio al mondo ad aderire a questo programma e non vediamo l'ora di lavorare con le aziende firmatarie del Climate Pledge per intensificare i nostri sforzi."

La lotta al cambiamento climatico è stata a lungo al centro della strategia e della roadmap di innovazione di Schneider Electric, molto prima dell'approvazione della COP 21 Carbon Pledge. Per la Climate Week 2020, Schneider sta intensificando il proprio impegno per diventare carbon neutral. Raggiungerà questo obiettivo nelle sue operazioni entro il 2025 e avrà zero emissioni nette (senza compensazione) entro il 2030. Promette inoltre che tutti i suoi prodotti saranno carbon neutral entro il 2040, con una neutralità completa end-to-end, e che la catena di approvvigionamento raggiungerà le zero emissioni di CO2 entro il 2050. L'impegno aziendale di Schneider è stato tra i primi percorsi contro l'incremento di 1,5°C approvati dalla Science Based Target Initiative (SBTi).

"La sostenibilità è al centro di tutto ciò che facciamo in Schneider e l'innovazione digitale è fondamentale per affrontare la sfida del cambiamento climatico", ha dichiarato Jean-Pascal Tricoire, Presidente e CEO di Schneider Electric. "Progrediamo più velocemente verso un mondo sostenibile e inclusivo se progrediamo insieme. Questo è il motivo per cui abbiamo aderito al Climate Pledge - per esser portatori di carbon neutrality".

L'obiettivo di Siemens è chiaro: tutti gli impianti di produzione e gli edifici in tutto il mondo devono raggiungere una carbon footprint pari a zero entro il 2030. Per raggiungere questo obiettivo, Siemens si sta concentrando su quattro leve: l'approvvigionamento di energia green, il miglioramento dell'efficienza energetica, i sistemi energetici decentralizzati (ad esempio il fotovoltaico sui tetti delle fabbriche) e l'elettrificazione del suo parco auto. Inoltre, Siemens ha implementato un nuovo sistema di retribuzione per il proprio Consiglio di Amministrazione, direttamente collegato al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, tra cui la riduzione delle emissioni di CO2.

"Nel settembre 2015, Siemens è diventata la prima azienda al mondo a impegnarsi a raggiungere la carbon neutrality in tutte le nostre operazioni entro il 2030. Oggi, ribadiamo il nostro impegno verso questo obiettivo e non vediamo l'ora di unire le forze con le altre società firmatarie del Climate Pledge per contribuire ad accelerare gli sforzi a livello globale." ha dichiarato Joe Kaeser, CEO e President Siemens AG.

“L'accordo di Parigi ha stabilito una tabella di marcia unica per tutti i paesi e tutte le persone per fronteggiare la crisi climatica prendendo provvedimenti. Il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico ci ha portato alla consapevolezza che non possiamo riscaldare il pianeta di oltre 1,5 gradi Celsius e più velocemente raggiungiamo le zero emissioni di CO2, meglio è.” ha dichiarato Christiana Figueres, ex responsabile dell’ONU per il cambiamento climatico e partner fondatrice di Global Optimism. “Entrando a far parte del Climate Pledge, i firmatari non si stanno solo impegnando per il futuro, ma stanno delineando un percorso verso azioni e investimenti significativi che creeranno posti di lavoro, stimoleranno l'innovazione, rigenereranno l'ambiente naturale e offriranno ai consumatori esperienze d'acquisto sostenibili nel breve termine. Questo è quello che può fare una leadership nel cambiamento dell'economia globale.”

Ogni azienda ha un ruolo da svolgere nella lotta al cambiamento climatico.

L'anno scorso, Amazon e Global Optimism hanno co-fondato il Climate Pledge, un impegno a raggiungere l'accordo di Parigi con 10 anni di anticipo ed essere a zero emissioni di CO2 entro il 2040. Undici organizzazioni hanno ora firmato il Climate Pledge, tra cui: Amazon, Best Buy, Infosys, McKinstry, Mercedes-Benz, Oak View Group, Real Betis, Reckitt Benckiser (RB), Schneider Electric, Siemens e Verizon. Così facendo le aziende stanno inviando un segnale importante: ci sarà una rapida crescita della domanda di prodotti e servizi che aiutano a ridurre le emissioni di CO2.

Per maggiori informazioni visita www.theclimatepledge.com.