“Com’è che si chiama, dài, quella canzone di coso, com’è che fa? Na nananà nananà?” Alzi la mano chi non ci si riconosce: in radio passano quel brano che adori, ma il tuo inglese non è perfetto e non riesci a capirlo né a cantarlo come vorresti. Oltretutto, non sai titolo e autore, per cui è difficile persino reperire informazioni online. Che fare? “Per questo ci siamo noi di Musixmatch, l’app che ‘riconosce’ la canzone che si sta ascoltando e fornisce in diretta sullo smartphone testi e traduzione,” spiega con orgoglio Massimo Ciociola, 42 anni, fondatore e CEO dell’applicazione che ha rivoluzionato il modo di fruire la musica. Una community nella quale ognuno può cercare e condividere i testi delle canzoni che ama, e una delle imprese digitali più esplosive degli ultimi anni, che può permettersi di dare del tu ai giganti dell’hi-tech.

Un formidabile seccatore

Non male per un’azienda nata nel 2010 in una stanzetta in via del Pratello, nel cuore della Bologna studentesca. “Avevo 33 anni, un buon lavoro come manager per un’azienda tech, una moglie e una figlia. Potevo dirmi più che soddisfatto,” racconta Massimo. Lui, però, è un inquieto: ‘soddisfatto’ non è abbastanza. Ciclista per passione, ama la fatica dei tornanti, quando si alza lo sguardo e il traguardo è un puntino in cima alla montagna. “È stato da sempre così, non riesco a fermarmi, penso sempre a come migliorarmi.”

Massimo cresce a Manfredonia, in Puglia, con mamma insegnante e papà biologo. “Devo tutto a loro: hanno incoraggiato la mia curiosità fin da piccolo, quando ho manifestato i primi sintomi del mio essere nerd. Mi hanno regalato una radio ricetrasmittente, con cui parlavo con tutta Europa.” L’approdo spontaneo di questa passione è Ingegneria delle Telecomunicazioni a Bologna. “Ero un ottimo studente, ma i professori non ne potevano più di me: continuavo a bombardarli di proposte. E se facessimo, e se provassimo...? Ero un formidabile seccatore.”

Massimo Ciociola insieme alla squadra di Musixmatch
Foto di ROAR Studio/ROAR Studio

Dora, musa ispiratrice

Bologna è anche la cornice per una storia d’amore. “Mi sono trasferito qui per seguire Dora, la mia fidanzata del liceo, oggi mia moglie. Da sempre è la mia musa: Musixmatch è nata grazie a lei.” Dora è infatti una grande appassionata di musica. “Spesso mi diceva: ‘Bello questo brano! Bello questo testo!’ Ma, se la canzone era in inglese, talvolta non riuscivamo ad afferrare tutto. A un certo punto mi si è accesa una lampadina. Ho fatto una ricerca e ho scoperto che in Rete la parola ‘lyrics’, che indica i testi delle canzoni, era tra le più cercate. Più di ‘amore’ e ‘calcio’, per intenderci. Ma un’app che fornisse testi e traduzione in diretta ancora non c’era.” Bingo: Massimo ne parla con tre amici dell’Università, Gianluca Delli Carri, Francesco Delfino e Giuseppe Costantino, “tre nerd totali come me,” sorride. “Ci siamo detti: l’app non esiste? Facciamola noi!”

Così è stato: a Bologna, a migliaia di chilometri dalla Silicon Valley, quattro ragazzi con un’intuizione e tanta grinta ci provano. “Il nostro motto è: non basta avere una buona idea, bisogna farla.” Le difficoltà non mancano: “La parte più tosta è stata convincere le case discografiche ad affidare i loro brani a noi,” spiega Massimo. Moltissimi dei siti che offrono testi e traduzioni online sono illegali, non hanno il benestare degli autori. “All’inizio le case discografiche ci guardavano come fossimo folli: ma chi siete? Eravamo come Qui Quo Qua e Paperino davanti a dei colossi.” Musixmatch rischia di chiudere dieci volte, ma di mollare non se ne parla. “Ho sempre avuto fiducia, anche perché peggio del Passo Sella in bicicletta non può esserci nulla!”

Dall’utilitaria al jet

L'imprenditore Massimo Ciociola nel suo ufficio con poster motivazionali sullo sfondo
Foto di ROAR Studio/ROAR Studio

L’incontro con Amazon è risolutivo. “Un ex collega entrato in Amazon mi parla dei servizi di Amazon Web Services (AWS). Ho capito subito che era la strada giusta.” AWS offre una piattaforma cloud in grado di assicurare potenza di elaborazione, storage di dati e distribuzione dei contenuti. Per far funzionare un’app o un sito, è necessario un server, cioè una specie di maxi computer sempre on line che gestisca i dati. Quando un’applicazione aumenta il numero dei propri utenti ha bisogno di più spazio, di più server, o, in altre parole, un'infrastruttura IT più grande. Invece di costruirla da sé, un’azienda può affidarsi ai servizi di AWS, che garantisce maggiore sicurezza, velocità e semplicità d’uso. “La piattaforma cloud AWS ci ha permesso di giocare alla pari, a livello internazionale, con le grandi app. Viaggiavamo con un’utilitaria e ci hanno fornito un jet,” racconta Massimo. “Di AWS apprezzo l’ascolto incredibile del cliente: intuiscono quali siano le tue necessità prima ancora che tu stesso le abbia messe a fuoco.”

Oggi, con 70 milioni di utenti in 120 paesi, 14 milioni di testi in 80 lingue diverse e 70 dipendenti tra Bologna, Londra e San Francisco, Musixmatch è diventata la maggiore piattaforma di testi per le canzoni al mondo. Mica male, per la startup nata in quella stanzetta di Bologna. “Anche se mia madre che ancora non ha capito che lavoro faccia. Penso che mi immagini come una specie di veejay degli anni ’90.” La soddisfazione più grande? “Ricevere i commenti degli utenti. Qualche anno fa mi ha scritto una coppia di non udenti per ringraziarmi: grazie alla nostra app, leggendo i testi, a una festa di matrimonio erano riusciti a cantare insieme agli amici.” Emozioni così non hanno bisogno di parole né traduzione.