Diversità e inclusione sono valori fondamentali nella cultura di Amazon. Crediamo che la diversità, in tutte le sue forme - di genere, età, origine, orientamento sessuale, cultura, istruzione ed esperienza professionale e di vita – sia un bagaglio inestimabile di ricchezza per svolgere sempre meglio la nostra attività e creare innovazione a beneficio dei nostri clienti. Solo per fare un esempio, all’interno di Amazon sono rappresentate più di 100 nazionalità diverse.
Con l’obiettivo di rendere il nostro luogo di lavoro sempre più inclusivo, in queste settimane stiamo lanciando un progetto volto all’inserimento lavorativo di persone sorde all’interno dei nostri centri di distribuzione. Si tratta di un progetto pilota, che ha lo scopo di integrare nei nostri team dei centri di distribuzione di Torrazza Piemonte, Castelguglielmo-San Bellino e Passo Corese un gruppo di lavoratori affetti da questa disabilità. L’obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare i dipendenti sul tema della diversità che può includere anche la sfera delle disabilità, oltre che rafforzare il senso di appartenenza all’azienda e al team. In Amazon, infatti, abbiamo adattato l’ambiente di lavoro affinché i processi e le postazioni siano idonei a tutte le esigenze dei lavoratori.
Il Covid e l’utilizzo della mascherina hanno sicuramente reso più complicata la comunicazione per le persone sorde. In Amazon, abbiamo introdotto delle mascherine trasparenti che permettono loro di poter continuare ad usare la Lingua dei Segni Italiana proteggendosi ugualmente dal rischio di contagio.
“Tutto è partito nel 2021 quando abbiamo iniziato a chiederci come potevamo aumentare ancora di più l’inclusività nei nostri siti Amazon” racconta Giulia Filippi, HR partner. “Ci siamo quindi interfacciati con l’Ente Nazionale Sordi, per capire come riuscire a rendere i nostri centri logistici adatti anche a persone non udenti”.
“Abbiamo previsto un programma di formazione sulla Lingua dei Segni Italiana per tutti i nostri colleghi che ha suscitato grande entusiasmo da parte del team” spiega Stefania Romano, L&D Specialist. “Ci siamo avvalsi anche del supporto di interpreti che ci hanno affiancato nei primi giorni del lancio del programma”.
Lo scorso gennaio ci sono stati i primi ingressi, tra cui Yuliya. “La più grande soddisfazione è stato quando – durante la prima settimana – Yuliya è venuta da me e ha detto ‘Al lavoro mi sento sicura’” racconta Giulia. “Dal suo sguardo ho capito che eravamo riusciti a creare un ambiente lavorativo adatto alle persone con determinate necessità. Probabilmente è il progetto più bello che abbia seguito, perché difficilmente potrò dimenticare il sorriso riconoscente di chi ne ha preso parte”.
Yuliya ha commentato “Sono la prima persona muta a lavorare nel centro di distribuzione Amazon di Rovigo e ne vado molto orgogliosa. Mi auguro che anche altre persone affette dalla mia stessa disabilità possano avere la mia stessa opportunità. I rapporti con i miei colleghi sono ottimi e, sin dal primo momento, si sono mostrati tutti molto collaborativi. Questa è la mia prima esperienza di lavoro e ne vado molto orgogliosa”