Chi non ha nel cuore un negozietto del vicinato? Riconoscerlo è facile: è quello in cui il gestore ti chiama per nome e ti accoglie con un sorriso. È la libreria d’angolo, l’edicola di paese, il caffé di quartiere... l’insegna sulla vetrina, in un modo o nell’altro, non riesce mai a coprire la gamma di tutti i servizi offerti, a cui spesso si aggiungono due chiacchiere o un pizzico di gossip. Insomma, che ci si trovi nella periferia di una metropoli o nel cuore di un villaggio immerso nel verde, queste realtà si qualificano immediatamente come un punti di riferimento per la comunità locale.

Il negozio di Teresa a Chiuduno, paese di quasi 6.000 anime nel bergamasco, è uno di questi luoghi speciali che dietro alla vetrina hanno un’anima e una storia. E che, oltre a mantenere viva una tradizione radicata, non hanno paura di innovare.

La carretta della signora Teresa

Andrea Locatelli e la sorella Chiara hanno rilevato il negozio quando l’anziana proprietaria (la signora Teresa, per l’appunto) si è ritirata dopo sessant’anni di onorata carriera dietro al bancone. “Fin dagli anni ’50, la signora gestiva la cartoleria-merceria a due passi dalla chiesa,” racconta Andrea, il fratello maggiore. “A quei tempi il negozio vendeva veramente un po’ di tutto, dai giocattoli alle calze e alle lampadine. Teresa possedeva anche un chiosco per i giornali, ed era sempre pronta ad esaudire qualsiasi richiesta.” Con un tocco in più: “Ogni domenica, a qualsiasi condizione metereologica, esponeva in piazza una carretta di legno carica di dolciumi e caramelle,” ricorda ancora. “Quando poi, da anziana, faticava a spingere la carretta per colpa di qualche acciacco, chiedeva aiuto ai ragazzi del posto, e allora le caramelle erano gratis. L’attività non era soltanto la sua vita, ma era un vero e proprio pezzo della storia di Chiuduno.”

Andrea Locatelli posa di fronte all'ingresso del negozio di Teresa. L'insegna dice "Teresa - edicola, cartoleria, articoli regalo, profumeria, servizio fax, fotocopie, ricariche telefoniche."

La sfida di Andrea e Chiara è stata quella di raccogliere l’eredità di Teresa e mantenere in vita un’icona per la comunità. “Quando il figlio della signora ci ha proposto di acquistare il negozio, la mia famiglia ha accettato immediatamente.” Innanzitutto, i fratelli hanno scelto di mantenere il nome originale dell’attività: “È una sorta di omaggio verso la fondatrice,” spiegano. “Per dirla tutta, sapevamo benissimo che tutti avrebbero continuato comunque a chiamare il negozio ‘da Teresa’, e a noi andava benissimo così,” rivela Andrea divertito.

Unendo tradizione e innovazione

Certo, adeguare una piccola attività commerciale dal sapore così tradizionale alle necessità della società contemporanea non è stato semplice. I fratelli hanno rinnovato gli spazi, ampliando la selezione dei prodotti in offerta: “Abbiamo scelto oggetti un po’ particolari, che richiamassero l’attenzione, e cercato di comprendere le esigenze dei nostri clienti.” Ai quotidiani, alla cartoleria e ai prodotti di consumo si affiancano dunque le idee regalo, le bomboniere, le decorazioni per le feste. Fedele alla vocazione ‘tuttofare’ della fondatrice, Andrea si impegna anche a modernizzare i servizi forniti: “Facciamo ricariche telefoniche, stampe e fax, rilegatura e ricopertura di libri scolastici,” spiega. “Ho messo a disposizione il mio numero di cellulare, così anche chi non ha un account email può mandarmi file da stampare. Per una piccola impresa come la nostra, stare al passo con i tempi è fondamentale per rimanere rilevanti.”

Foto ritratto di Andrea Locatelli, titolare di Teresa Srl

Da punto di aggregazione a punto di ritiro con Counter

Proprio Amazon, in collaborazione con il network Fermo!Point, ha portato una ventata di innovazione in negozio. Teresa, che fa parte della rete di punti di ritiro e spedizione Fermo!Point in Italia, ha infatti aderito al programma Counter che permette ai clienti Amazon di selezionare il negozio come punto di ritiro per i propri ordini. Il processo, basato su una tecnologia sviluppata da Amazon, è semplice e sicuro: quando il cliente effettua un ordine su Amazon.it, può selezionare una delle attività commerciali aderenti al programma come punto di ritiro alternativo al proprio indirizzo di casa – ad esempio, il negozio di Teresa. In questo modo, il pacco viene consegnato dal corriere presso il negozio prescelto, e il cliente riceve sul cellulare una notifica con un codice che gli permette di identificare il proprio ordine in modo rapido e semplice. Da quel momento, mostrando il codice in negozio, il cliente può ritirare il pacco. In Italia, il servizio è disponibile sia presso le attività affiliate alla rete Fermo!Point che nelle librerie Giunti e nei centri Sisal che espongono il contrassegno Amazon Hub Counter, e ulteriori partner verranno aggiunti in futuro.

“Counter è comodo per tutti,” spiega Andrea. “Per i clienti, perché se hanno problemi di reperibilità possono appoggiarsi a una persona di fiducia e venire a ritirare i propri ordini quando vogliono, con la tranquillità di affidarsi a un servizio tracciato e sicuro. Ed è un vantaggio anche per noi: oltre alla soddisfazione di offrire un servizio in più, peraltro molto intuitivo, è un’opportunità per aumentare il flusso dei clienti che entrano in negozio. Clienti che, oltre a ritirare i propri pacchi, magari si fermano a fare una chiacchierata e ad acquistare il giornale, le gomme da masticare o un pensierino.” Per Teresa, è un modo per rafforzare il proprio ruolo di punto di riferimento per la comunità locale.

Parola d’ordine: positività

A più di sessant’anni dall’apertura, qual è il segreto del successo del negozio di Teresa? Secondo Andrea, l’essenziale è mettersi sempre al servizio del cliente e puntare sull’empatia. “L’importante è non fossilizzarsi,” spiega. “Bisogna guardarsi attorno, cercare di capire come cambino le necessità dei clienti e trovare modi sempre nuovi per soddisfarle. E andare avanti con un sorriso, sempre. I clienti tornano più volentieri dove c’è positività. Noi adoriamo il contatto con le persone, far parte delle loro vite: quando vengono da noi si rilassano, si sentono in famiglia. Per noi, è il lavoro più bello del mondo.”