Antonia da grande vuole fare la dentista, Vincenzo l’attore. Morena si vede insegnante, Ciro il calciatore di successo. Tutti però hanno lo stesso desiderio: che arrivi presto il venerdì. “Il venerdì, se sono andati bene a scuola, è la loro giornata tablet,” spiega Alexandra Corona, 31 anni, educatrice della Biblioteca di Scampia, avamposto di cultura e speranza nel cuore di uno dei quartieri più difficili di Napoli. La biblioteca, inaugurata nel 2017 presso il centro Officina delle Culture “Gelsomina Verde” grazie all’impegno dell’Associazione R(esistenza) Anticamorra e al sostegno di ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi, e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, è oggi stata arricchita da una nuovissima area multimediale grazie al programma Amazon nella Comunità.

Uno spazio multimediale

Lo spazio dispone di e-reader Kindle per la lettura, dispositivi Echo per interagire con il servizio vocale Alexa e tablet Amazon Fire HD. “Un sogno per i bambini che frequentano questo centro. Ci sono bimbi con realtà difficili alle spalle, magari con entrambi i genitori in carcere, spesso segnalati dagli assistenti sociali. Molti di loro non hanno mai visto il mare, figuriamoci un libro o un computer.”

Bambini giocano con i tablet Fire messi a disposizione da Amazon per la sala multimediale della Biblioteca di Scampia
Nella Biblioteca di Scampia, i bambini possono familiarizzare con i tablet nell'area multimediale dedicata

Un centro di aggregazione per grandi e piccoli

Ricavata in un ex istituto scolastico utilizzato per anni dalla camorra come deposito di armi e ricovero abusivo per tossicodipendenti, la nuova biblioteca si è trasformata in un centro di aggregazione per l’intero quartiere. “All’inizio dovevamo scendere in strada per convincere grandi e piccoli a entrare. Con gli adulti abbiamo cominciato proponendo libri di cucina, e ora la biblioteca ha 120 utenti. Lo stesso con i ragazzini: li abbiamo incuriositi con l’autobiografia del calciatore del cuore o con le avventure dei protagonisti dei cartoni animati in tv. Oggi i bimbi che frequentano abitualmente la biblioteca, dai quattro ai 14 anni, sono una quarantina. Qui trovano uno spazio protetto, dove fare i compiti, documentarsi online per le ricerche di scuola, guardare film o semplicemente fare amicizia e giocare. Lontani dalla strada, per riappropriarsi della propria infanzia.”

Riconquistare un lieto fine

Un’infanzia spesso negata dal contesto in cui questi ragazzi si trovano a vivere: “Alcuni dei nostri bambini non conoscevano le favole, perché nessuno gliele aveva mai raccontate. Così ho iniziato io. Quando all’inizio interrompevo la narrazione per chiedere secondo loro come andasse a finire Cappuccetto Rosso, il finale era sempre a tinte fosche: il lupo andava in carcere, la nonna moriva accoltellata, a Cappuccetto Rosso sparavano, il cacciatore si rivelava uno spacciatore. Ora finalmente questi bimbi hanno conosciuto il lieto fine,” continua Alexandra. “La nostra grande sfida è quella di far vedere loro che un finale diverso è possibile, che non esistono solo la strada, la camorra e il carcere. Ma che lo studio e la cultura possono dare loro un futuro diverso.”

Quattro bambini della biblioteca di Scampia sorridono davanti a un murales
Alexandra Corona, educatrice della  Biblioteca di Scampia, insieme a un membro dell'Associazione R(esistenza) Anticamorra
Alexandra Corona insieme a tre bambini sorridenti davanti a un murales della Biblioteca di Scampia

Lo sa bene la stessa Alexandra, nata e cresciuta a Scampia, che da qui non ha voluto andarsene. “Vengo da una famiglia di gente onesta, come la grande maggioranza delle persone che abitano il quartiere, ci tengo a sottolinearlo. Ho sempre visto mio padre alzarsi alle sei del mattino e lavorare tutto il giorno perché a me e ai miei fratelli non mancasse niente. Ma da piccola non potevo scendere in strada a giocare. Mia madre veniva a prendermi a scuola in auto e poi di corsa a casa, al sicuro: erano gli anni della faida di Scampia, poteva succedere di trovarsi in mezzo a una sparatoria. Questo mi ha fatto montare una rabbia enorme. Mi sono detta che da grande sarei rimasta qui, in trincea, ad aiutare altri bambini a riappropriarsi dell’infanzia e del proprio futuro.”

L’armadio delle sorprese

E il futuro diventa presente nella nuova area multimediale della biblioteca, i cui tavoli e scaffali sono stati realizzati da cinque detenuti in affido dal carcere di Napoli. “Il giorno dell’inaugurazione i bimbi erano emozionatissimi. Avevo detto loro che saremmo entrati in un mondo magico. Quando abbiamo aperto le porte e hanno visto le postazioni, i tablet e i Kindle non potevano credere ai loro occhi.” E nemmeno alle loro orecchie: “Eh già, Alexa ha suscitato un enorme scompiglio. Hanno guardato ovunque per capire dove si nascondesse: ‘Ma dov’è la guagliona?’ Pensavano fosse uno scherzo.” Altra novità targata Amazon è stata l’introduzione di Geremia, punto di ritiro self-service dove poter ricevere gli acquisti effettuati su Amazon.it da parte di tutti i soci della biblioteca.

Una bambina davanti all'Amazon Locker Geremia nella Biblioteca di Scampia
Una piccola utente della biblioteca davanti all'"armadio delle sorprese"

“Per i ragazzi è diventato l’armadio delle sorprese,” dice Alexandra. Su Amazon.it è possibile inoltre accedere alla Lista dei Desideri della Biblioteca di Scampia,da cui poter donare libri e articoli vari e contribuire a sostenere la struttura. E aiutare questa favola a continuare.