Ha le mani ruvide, Fabrizio Falciani. Dita abituate a riconoscere la grana dei diversi legni e rimuovere la polvere del tempo per donare nuova vita a un oggetto dismesso come un vecchio tino: mani da artigiano. Fabrizio è uno degli ultimi falegnami del Chianti che lavorano con questi materiali d'eccezione; dalla sua bottega escono mobili e complementi d’arredo realizzati con il legno di botti antiche, alcune risalenti addirittura all’Ottocento. Oggi, grazie al commercio elettronico, la bottega di Fabrizio è aperta ai clienti di tutto il mondo.

Amazon ci ha dato una grande mano a superare l'anno
Fabrizio Falciani

Un'arte appresa in famiglia

"Questi legni sono pieni di storia e, per chi è di queste zone, hanno anche un grande valore affettivo, fanno parte del territorio", racconta Fabrizio, che nel Chianti c'è nato. La materia prima per le sue creazioni arriva da cantine e fattorie del circondario, botti e tini a cui tempo e vino hanno donato patine preziose. Il mestiere l'ha appreso dallo zio: "Dopo la scuola, durante l’estate, andavo nella sua bottega. Mi appassionava: sono sempre stato un aggeggione, come si dice da queste parti, una persona che si da da fare, si cimenta in tante cose diverse. Certo, non immaginavo che sarebbe diventato il mio lavoro per i trent'anni successivi."

In quei trent'anni il mestiere dell'artigiano si è trasformato, tra momenti di ripresa e grandi difficoltà: "Storicamente gli artigiani hanno sempre lavorato per il proprio vicinato, gente che si conosceva," spiega Fabrizio. "Con il tempo, però, questo sta scomparendo. C'è stata una ripresa con il boom degli agriturismi negli anni '90, ma ora si fanno principalmente lavori di manutenzione. C'è poca richiesta per la creazione ex novo." Negli anni è cambiato anche il gusto del pubblico: "Oggi molte persone preferiscono rinunciare al mobile di legno massello per investire nell'ultimo modello di smartphone. Sono cambiate le priorità. Per noi artigiani, che viviamo di produzioni di pregio, è un problema. Se non si esplorano nuove frontiere non c'è un futuro. Io l'anno scorso ero sul punto di chiudere tutto."

Una nuova frontiera virtuale

Uno degli antidoti, per Fabrizio, è stato il commercio elettronico. "In famiglia eravamo piuttosto digiuni di Internet," ammette, “ma quando siamo venuti a conoscenza della vetrina Made in Italy di Amazon, dedicata agli artigiani italiani, ci è sembrato un bel progetto." Dopo poco, con il supporto del team Amazon di Made in Italy, Fabrizio apre la bottega virtuale con il nome di "Porte del Chianti".

Naturalmente, una nuova frontiera significa nuove sfide: "Noi siamo abituati ad interagire con i committenti, dover illustrare ciò che facciamo solo tramite foto e descrizioni è stata una novità," racconta ancora Fabrizio. Eppure, gradualmente, gli ordini arrivano, sempre con maggiore frequenza fino ad arrivare ad un picco nel periodo natalizio 2015. "Amazon ci ha dato una grande mano a superare l'anno," dice. Oggi il canale online rappresenta all'incirca il 25% delle vendite di Fabrizio, ma a Natale la percentuale è salita fino al 50%: un successo che lo ha incoraggiato a continuare nella propria attività.

Oltre la Toscana, guardando al futuro

In un certo senso, per Fabrizio il commercio elettronico ha trasformato il concetto di vicinato: presenti nella vetrina Made in Italy dei siti Amazon.com, Amazon.co.uk, Amazon.de, Amazon.fr e Amazon.jp, oltre naturalmente ad Amazon.it, i legni di Porte del Chianti hanno oltrepassato i confini della Toscana. "Vendiamo bene in Germania e Regno Unito, ma siamo arrivati fino agli Stati Uniti e al Giappone," racconta l'artigiano con un sorriso. "Pensare che le nostre creazioni siano apprezzate anche in luoghi così lontani è sorprendente e fa piacere."

Fabrizio continua: "I momenti di maggiore soddisfazione sono quelli in cui si riesce ad instaurare un contatto con il cliente, personalizzare la richiesta. Scegliere un legno più o meno grezzo, apportare modifiche al disegno, creare qualcosa di nuovo… fa parte del lavoro di un artigiano, la parte più bella e creativa." Che cosa sogna per il futuro? L'artigiano toscano ha le idee chiare: "Continuare a fare questo lavoro, che è una grande passione," dice, “e poterlo consigliare ai miei figli, un giorno."

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