Il settore dell’e-commerce italiano è in costante crescita e si conferma un asset strategico per lo sviluppo economico, l’occupazione e la transizione sostenibile del Paese.
Lo confermano i dati dell’ultima edizione dello studio "La Rete del Valore del commercio digitale", realizzato da Netcomm (il Consorzio del Commercio Digitale in Italia) in collaborazione con Althesys (società indipendente di consulenza strategica), che evidenziano come il commercio digitale non rappresenti più soltanto un’opportunità, ma sia ormai un pilastro strutturale per l’economia nazionale.
L’e-commerce è un settore in espansione, tra numeri record e sfide aperte
Secondo i dati emersi dalla ricerca, la filiera del digital retail ha generato un impatto complessivo pari a 150,1 miliardi di euro (di cui 88,6 miliardi in termini di valore aggiunto), che equivale al 7% del PIL italiano. Una crescita del 6,6% rispetto all’anno precedente, che conferma il ruolo sempre più centrale del commercio digitale nel sistema economico nazionale.
Il valore complessivo si articola in tre componenti fondamentali: 58,9 miliardi di euro di ricadute dirette, legate alle attività degli online seller; 50 miliardi di ricadute indirette, che includono l’indotto generato dai fornitori e dai servizi collegati; 41,2 miliardi di ricadute indotte, che rappresentano gli effetti positivi generati sull’intero sistema economico italiano.
Rilevante anche l’impatto sul piano fiscale: nel 2023 la filiera ha versato 44 miliardi di euro di contributo complessivo alle entrate dello Stato, pari al 7,7% delle entrate fiscali dell’anno, a sostegno della spesa pubblica e del benessere collettivo.
A questi numeri si aggiunge il dato strutturale sul moltiplicatore del valore, per cui ad ogni euro di valore aggiunto generato direttamente dal comparto e-commerce, ne corrispondono tre di benefici per l’intero sistema economico italiano, tra ricadute dirette, indirette e indotte. Un moltiplicatore che dimostra la capacità dell’e-commerce di generare valore lungo la filiera in maniera sistemica, interconnessa e trasversale.
Anche in termini occupazionali, l’e-commerce rappresenta un comparto vitale: nel 2023 il settore del commercio digitale e la relativa filiera hanno coinvolto direttamente e indirettamente 1,8 milioni di lavoratori in Italia compreso l’indotto (dato pari al 6,8% degli occupati nel Paese), generando 40,3 miliardi di euro di salari lordi nella filiera (un incremento del 13,8% rispetto all’anno precedente).
Nonostante i risultati positivi, il settore deve tuttavia superare ancora delle sfide importanti. L’Italia, infatti, si posiziona solo al 23° posto in Europa per competenze digitali, un gap che rischia di frenare lo slancio dell’e-commerce e il suo potenziale impatto sull’economia. Per colmare questo divario, è essenziale investire in modo mirato nella formazione, sostenere la riqualificazione delle competenze lungo tutta la filiera e lavorare per un quadro normativo più semplice e coerente a livello europeo. In questo senso, un Mercato Unico Europeo davvero integrato, con regole chiare e armonizzate, rappresenterebbe un importante volano per la crescita delle PMI italiane: molte delle piccole e medie imprese che collaborano con Amazon segnalano come principali ostacoli proprio l’eccessiva frammentazione normativa e la burocrazia, che ancora oggi limitano le loro possibilità di espansione all’interno dell’Unione Europea.
Il ruolo del second hand e della logistica green
Il commercio digitale non è solo un motore economico: è anche sempre più un alleato per la sostenibilità ambientale. I marketplace digitali favoriscono il riuso attraverso il second hand, che si sta consolidando come segmento di mercato in forte crescita. Questa tendenza, sempre più diffusa tra i consumatori, allunga la vita dei prodotti e riduce la produzione di rifiuti.
Inoltre, secondo i dati della ricerca, l’home delivery genera il 75% in meno di emissioni di CO2 rispetto al canale offline, grazie all’introduzione di soluzioni logistiche a basso impatto ambientale, come i veicoli elettrici e il packaging riciclabile.
L’impegno di Amazon per l’Italia: investimenti, occupazione e sostenibilità per una filiera italiana più forte
All’interno del contesto di crescita settoriale, Amazon si posiziona come un investitore di lungo termine in Italia, supportando dal suo arrivo in Italia la filiera dell’eCommerce e il Sistema Paese:da oltre 15 anni Amazon investe infatti in Italia, con più di 20 miliardi di euro investiti dal 2010.
Amazon contribuisce inoltre al finanziamento dei servizi pubblici e delle infrastrutture del Paese tramite il contributo fiscale versato ogni anno in Italia: solo nel 2023, il contributo fiscale complessivo di Amazon (che include imposte dirette e indirette) ha superato 1 miliardo e 405 milioni di euro.
Sul fronte occupazionale, Amazon ha creato ad oggi e oltre 19.000 posti di lavoro creati a tempo indeterminato; l’intera filiera collegata ad Amazon genera oltre 100.000 posti di lavoro in Italia, di cui 40.000 nel settore delle costruzioni, della logistica e dei servizi e 60.000 posti creati dalle 21.000 PMI che utilizzano Amazon per crescere e internazionalizzarsi.
Proprio verso le PMI, vera spina dorsale dell’economia italiana, Amazon si pone come alleato e promotore della digitalizzazione, al fine di aiutarle a crescere e catturare le opportunità offerte dal digitale tramite diverse iniziative mirate, tra cui:
- Accelera con Amazon, il programma di formazione gratuito rivolto a startup e PMI che muovono i primi passi nel digitale (indipendentemente dalla volontà di vendere su Amazon o meno) e realizzato in collaborazione con Agenzia ICE, Netcomm, MIP Politecnico di Milano, e diverse regioni italiane. I protocolli firmati con le regioni prevedono il sostegno alla digitalizzazione e all’internazionalizzazione delle PMI del territorio.
- Vetrina Made in Italy, la sezione del negozio online di Amazon realizzata in collaborazione con Agenzia ICE che mette a disposizione dei nostri clienti in 11 Paesi del mondo più di 3 milioni di prodotti, frutto del lavoro di 5.500 aziende italiane che vendono all’estero.
- Made in Italy Days: un’importante occasione di visibilità del Made in Italy, resa possibile grazie alla collaborazione con Agenzia ICE, di cui si è appena conclusa la quarta edizione. Durante i Made in Italy Days, i clienti dei negozi online di Amazon in Italia e nel mondo hanno potuto usufruire di offerte su un’ampia selezione di prodotti dei più famosi marchi italiani e di migliaia di PMI presenti sul nostro negozio online.
- Protocollo d’Intesa sul Made in Italy: nel 2024, abbiamo firmato un Protocollo d'Intesa con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste per promuovere e tutelare l'autenticità dei prodotti Made in Italy, contrastando fenomeni di contraffazione a danno delle aziende italiane e dei consumatori.
Infine, Amazon si impegna concretamente nell’ottimizzazione delle proprie operazioni in ottica sostenibile. Con il Climate Pledge, Amazon punta a raggiungere le zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, un obiettivo ambizioso che si concretizza con iniziative sostenute da investimenti in innovazione e tecnologie, tra cui:
- Ottimizzazione della supply chain con l’AI: come evidenziato nella ricerca del Politecnico di Milano in collaborazione con Amazon, l’intelligenza artificiale consente di ottimizzare il posizionamento dell’inventario e prevedere la domanda in modo più accurato, migliorando la gestione delle scorte. Questo riduce sprechi, tempi di consegna e le emissioni legate al trasporto.
- Packaging intelligente e su misura: Amazon utilizza il machine learning per determinare l'imballaggio più sicuro ed efficiente per i suoi prodotti. Questo include un modello di AI che analizza una serie di caratteristiche dei prodotti, tra cui la forma e la durata per determinare l'imballaggio ottimale per le diverse spedizioni.
- Efficienza logistica e trasporti più sostenibili: imballaggi più compatti e ottimizzati consentono di massimizzare la capacità di carico dei veicoli, riducendo il numero di viaggi necessari e, di conseguenza, le emissioni legate alla logistica dell’ultimo miglio.
- Impegno per favorire un’economia più circolare: Amazon mette a disposizione soluzioni per dare nuova vita ai prodotti resi. Acquistando sulle vetrine Amazon Seconda Mano e Amazon Renewed, i clienti possono trovare articoli di qualità usati e ricondizionati da Amazon e dai suoi partner di vendita, tra cui prodotti di elettronica, mobili, giocattoli, strumenti, elettrodomestici da cucina, abbigliamento e altro ancora.