Sono spigliate, poliglotte e preparatissime: per Gloria Enchill e Daria Banach, Tour Leaders, i centri logistici di Amazon non hanno segreti.

“Benvenuti!” La piacentina Gloria, 26 anni, si apre in un sorriso mentre accoglie un gruppo di visitatori nella reception del centro di distribuzione Amazon di Castel San Giovanni (PC). Una laurea in Scienze Internazionali ed Istituzioni Europee ed energia da vendere, Gloria trasmette entusiasmo puro: “Amazon ha aperto le porte al pubblico, e tutti sono invitati a venire a trovarci,” racconta. “Io mi occupo di accompagnare i visitatori alla scoperta dei centri logistici e spiegare come funzionano, soddisfacendo ogni curiosità. Sono una sorta di guida turistica.” Per i clienti che hanno provato a immaginare cosa accada dopo aver cliccato ‘acquista’ sul sito di Amazon.it, è l’occasione perfetta per dare un’occhiata dietro le quinte e toccare con mano la realtà Amazon.
Iscriviti a un tour e vieni a scoprire i nostri centri logistici.

Dentro la ‘fabbrica di cioccolato’ di Castel San Giovanni

L’iniziativa è aperta a tutti – scuole, privati, aziende o semplici curiosi – dai 6 ai 99 anni. I tour si svolgono in due sessioni giornaliere di un’ora l’una, e sono prenotabili gratuitamente dalla pagina web dedicata. “La sfida è quella di raccontare la complessità logistica di un’azienda come Amazon: dalla ricezione della merce, allo stoccaggio, al prelievo di un prodotto fino al suo impacchettamento e spedizione. È un po’ come un viaggio attraverso la Fabbrica di cioccolato di Willy Wonka,” sorride Gloria, che nel corso dei tour fa tappa ad ogni postazione per spiegare le varie fasi del processo. E, naturalmente, risponde a mille domande.

“La curiosità è tanta. Da quando ho iniziato a lavorare in Amazon, sei anni fa, sono stata tempestata di domande da amici e familiari: quanto sono grandi i magazzini? Come fate a trovare l’ordine di ciascun cliente senza fare errori?” Gli stessi quesiti che ora Gloria si sente rivolgere dagli ospiti: “Per me è un piacere raccontare: sono una chiacchierona e adoro il contatto con il pubblico. Spero che gli ospiti lo percepiscano. Nel tempo libero canto e faccio teatro, amo stare sotto i riflettori!” Non mancano le soddisfazioni: “I gruppi che accompagno sono partecipi e attenti. Ricordo una persona in particolare, una signora anziana che a fine tour mi ha ringraziata, raccontandomi di vivere da sola in una grande città, al quarto piano senza ascensore. Poter fare acquisti online e ricevere tutto a domicilio le ha cambiato la vita. Sapere di essere utili in modo così concreto è qualcosa che rende orgogliosi.”

A Passo Corese, il mondo della robotica

Il centro di distribuzione di Passo Corese, alle porte di Rieti, è invece il territorio di Daria Banach, originaria della Polonia, 31 anni e una laurea in Sociologia in tasca. “Il nostro centro è il primo in Italia a essere dotato della tecnologia Amazon Robotics, e questo genera una curiosità incredibile.

L’iniziativa è aperta a tutti – scuole, privati, aziende o semplici curiosi – dai 6 ai 99 anni. I tour si svolgono in due sessioni giornaliere di un’ora l’una, e sono prenotabili gratuitamente dalla pagina web dedicata.

Quanti sono i robot? A che velocità vanno? Quanto peso sollevano? Ai visitatori non sfugge nulla,” commenta Daria. “I più curiosi sono le persone anziane, forse perché vengono da un mondo lontanissimo rispetto a queste tecnologie. Ma i quesiti più divertenti sono quelli dei bambini: mi chiedono se i robot si scontrino, se abbiano un nome (risposta: ce l’hanno), se dormano. ” Per non parlare dell’allegra bagarre che si scatena quando i bimbi vedono giocattoli e caramelle fra i prodotti pronti per la spedizione. “Ma la domanda che mi ha fatta sorridere di più è stata di una bimba di 11 anni, praticissima, che mi ha chiesto quanto io guadagni!”

Per Daria, gestire un pubblico eterogeneo richiede grande preparazione: “La sfida è entrare in sintonia con ogni gruppo e saper coinvolgere chi si ha davanti. A me piace: mi diverte stare in mezzo alle persone e raccontare loro il mondo e la cultura di Amazon. È un’azienda in cui si cresce velocemente, dove si può dire ‘non sono d’accordo’ ed essere ascoltati. Poi io, qui, ho trovato anche l’amore... ma questo è un racconto a parte, non fa parte del tour!”

Non tutti sanno che...

  • I centri di distribuzione Amazon in Italia sono tre: Castel San Giovanni (Piacenza), Passo Corese (Rieti) e Vercelli.
  • I magazzini vengono identificati con una sigla, a seconda dell’aeroporto internazionale più vicino: Castel San Giovanni è MXP5, dal codice di Malpensa, Vercelli è MXP3, mentre il centro di Passo Corese è FCO1, dalla sigla di Fiumicino.
  • I centri di Castel San Giovanni e Vercelli sono i più vasti: misurano 100 mila metri quadrati ciascuno, il corrispettivo di 12 campi da calcio. Il centro di Passo Corese invece si estende per 65 mila metri quadrati, ‘solo’ 9 campi da calcio (all’incirca).
  • Il primo centro ad essere costruito è stato quello di Piacenza nel 2011, seguiti nel 2017 da Vercelli e Passo Corese.
  • Quello di Passo Corese è il più avanzato centro di distribuzione al mondo in termini di impatto ambientale. Le emissioni totali di CO2 del magazzino sono il 35% in meno rispetto ad un edificio standard della stessa dimensione, ed è dotato di un sistema fotovoltaico all’avanguardia che copre al 100% il fabbisogno di riscaldamento e acqua calda. Il centro include inoltre un’area verde in cui sono stati piantati 600 arbusti, ulivi e alberi di Giuda per rispettare l’ecosistema locale, a cui in futuro si aggiungeranno un orto da utilizzare per la mensa e 50 alveari per la produzione di miele.
  • Il primissimo acquisto spedito dal magazzino di Castel San Giovanni è stato una stampante, mentre da Passo Corese è stata inviata una copia de I promessi Sposi di Alessandro Manzoni.
  • Come fanno i dipendenti a recuperare un prodotto senza confondersi? Vige la regola del caos organizzato: su ogni scaffale c’è una quantità di prodotti eterogenei, i giocattoli convivono con i sacchetti dell’aspirapolvere e con i bicchieri, in modo che il prodotto cercato salti subito all’occhio.