Se c'è qualcosa che a Davide De Guz non manca, fin dai tempi dell'università, è lo spirito di iniziativa unito alla passione per il web. Il quarantaduenne romano è infatti il fondatore di ClickMeter, uno strumento di marketing online che oggi vanta decine di migliaia di utenti in tutto il mondo, tra cui colossi come le Poste statunitensi o aziende del calibro di L'Oreal. Con una startup dal DNA tutto italiano Davide è riuscito non solo ad entrare in un mercato normalmente dominato da aziende internazionali, ma anche a competere alla pari con loro.
Con alle spalle un'infanzia passata in viaggio al seguito del padre pilota e un percorso di studi in Economia, Davide dà prova del proprio spirito imprenditoriale già nel periodo universitario. È il 1999 e Davide idea il sito University.it, la prima piattaforma digitale per lo scambio di appunti fra studenti. "Io non sono un programmatore," precisa, "ho avuto l'intuizione e l'ho messa in pratica insieme ad altri amici". Il sito vince un premio e sarà fonte di ispirazione per altri progetti simili.
Parti da una visione, ma da lì ad avere un ritorno economico c'è molta strada da fare. Bisogna crederci e circondarsi di persone estremamente preparate e appassionate.
La necessità, madre dell'ingegno
Dopo la laurea Davide apre un'agenzia di marketing specializzata nel canale online, e proprio da questa esperienza nascerà il prototipo del suo prodotto vincente. "ClickMeter è nato come uno strumento interno per la nostra agenzia", racconta. "Avevamo bisogno di un sistema che analizzasse i risultati delle campagne pubblicitarie online dei nostri clienti, così abbiamo sviluppato il nostro programma: semplificando molto, una sorta di misuratore di click. Ben presto, però, ci siamo accorti che i clienti lo apprezzavano al punto da richiederlo per le proprie aziende. Abbiamo capito che era un prodotto che potevamo offrire a tutti."
Davide coglie l'opportunità e assume il rischio: con due collaboratori investe nello sviluppo dello strumento e lascia definitivamente la sua precedente attività. "La sfida era molto più interessante", ricorda, "ma non è stato facile. Parti da una visione, ma da lì ad avere un ritorno economico c'è molta strada da fare. Bisogna crederci e circondarsi di persone estremamente preparate e appassionate. E in Italia non è semplice trovare i profili adatti, perché per i ragazzi non è facile accumulare un'esperienza rilevante. Non siamo nella Silicon Valley. Però ci siamo riusciti", sorride.
Un prodotto affidabile
Il lancio di ClickMeter (clickmeter.com) avviene nel 2012: uno strumento che offre diverse funzionalità per misurare l'efficacia delle iniziative pubblicitarie online. "Aiuta chiunque pubblicizzi la propria attività su Internet a capire quali investimenti stiano portando traffico e quali no, e perché. Questo permette di investire meglio". Per analizzare enormi quantità di dati, tuttavia, sono necessari sistemi molto stabili: "Il flusso del traffico online passa per i nostri sistemi per essere analizzato prima di giungere alla destinazione finale. Se il sistema si blocca anche solo per qualche minuto, i nostri clienti perdono denaro. Non sono ammissibili interruzioni", spiega Davide.
"Dopo le prime esperienze critiche ci siamo resi conto che le nostre strutture non erano sufficienti, così abbiamo scelto di appoggiarci ad Amazon Web Services (AWS), che rappresentava, a nostro avviso, il servizio più avanzato sul mercato. È affidabile, scalabile e sicuro: ci permette di garantire interruzioni inferiori a quattro ore l'anno. È con questa garanzia che abbiamo cominciato ad attrarre clienti importanti."
Oggi abbiamo oltre 70.000 utenti sparsi in tutto il mondo, dal piccolo commerciante di tappeti nepalese alla grande multinazionale americana
Uno strumento democratico
In tre anni di lavoro incessante lo strumento ideato da Davide prende il volo. "Oggi abbiamo oltre 70.000 utenti sparsi in tutto il mondo, dal piccolo commerciante di tappeti nepalese alla grande multinazionale americana. Il 70% dei nostri clienti è formato da aziende negli Stati Uniti, il che ci ha spinti ad aprire una sede a San Francisco: una bella soddisfazione", racconta. Intanto la squadra è cresciuta fino ad accogliere 12 persone.
"Il lavoro è dinamico, le possibilità sono illimitate: poter lavorare con migliaia di persone in tutto il mondo, dal Vietnam al Texas, è fantastico", dice ancora Davide, che non ha mai smesso di credere nelle proprie ambizioni. Il suo sogno attuale è di creare una Silicon Valley in miniatura nel cuore di Roma.
"Competere con concorrenti statunitensi è molto duro, perché qui non esistono le stesse strutture di supporto. Manca ancora un vero ecosistema, mancano una cultura adeguata e le figure specializzate. Così, insieme ad altre otto aziende simili a noi, abbiamo affittato quattro edifici all'EUR dove lavorare a stretto contatto per provare a fondare questo ecosistema", racconta. Una visione per il futuro.