Martedì 27 giugno, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, Amazon insieme a Ipsos e ADAPT (Associazione per gli Studi Internazionali e Comparati sul Diritto del lavoro e sulle Relazioni industriali) ha dato vita ad un momento di dialogo sul mondo del lavoro e sulle aspettative degli italiani. La riflessone è stata costruita partendo dalla lettura dei risultati dell’indagine Ipsos commissionata da Amazon: “Il futuro del lavoro: viaggio attraverso la percezione del lavoro nell’Italia di oggi”.

 “La motivazione per cui abbiamo deciso di promuovere questa ricerca è stata guidata dalla nostra aspirazione a diventare il miglior datore di lavoro del mondo. Per fare questo è fondamentale ascoltare, non solo i nostri dipendenti, ma anche il contesto locale in cui ci troviamo ad operare”, spiega Lorenzo Barbo, Amministratore Delegato di Amazon Italia.

 8 italiani su 10 si reputano soddisfatti del proprio lavoro. Tra i motivi di tale soddisfazione, tuttavia, la retribuzione si colloca solamente al terzo posto. Realizzazione, formazione e opportunità di crescita professionale sono infatti considerati i fattori determinanti. Mantenere il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata si assesta al quarto posto. Godere di un buon clima sul posto di lavoro chiude la classifica. Inoltre, il 62% degli intervistati ritiene che sia fondamentale riuscire a svolgere il proprio dovere mantenendo il giusto equilibrio tra sfera lavorativa e privata.

Amazon non si è soffermata solo su un campione nazionale, ma ha deciso di coinvolgere anche i propri dipendenti in Italia, a cui sono state poste le stesse domande.

Dall’indagine interna emerge, in linea generale, un risultato in linea con quelli del Paese: se infatti 9 lavoratori Amazon su 10 si ritengono soddisfatti, la forbice si allarga ulteriormente se consideriamo chi si ritiene “estremamente o molto soddisfatto” che corrisponde al 62%, contro il 47% del campione generale. Formazione e crescita professionale prima, (68% vs. 47% della popolazione), poi retribuzione e benefit: sono questi i motivi di soddisfazione principali anche per i dipendenti di Amazon.

Ed è proprio sulla formazione dei dipendenti che l’azienda continua ad investire, consapevole che solo supportando la creazione di nuove competenze è possibile investire sui propri talenti e creare opportunità di crescita. Una delle ultime iniziative in ordine di tempo dedicata alla formazione è l’avvio, per la prima volta in Italia, del corso di Cloud Support Specialist realizzato in collaborazione con Amazon Web Services e che attualmente vede coinvolti oltre 40 dipendenti della rete logistica.

La velocità con cui tutto evolve è palpabile e anche nel mondo del lavoro stiamo assistendo ad una rapidità di cambiamento come non mai rispetto alle decadi precedenti. L’evoluzione ha riguardato anche le professioni stesse: un intervistato su tre ha infatti dichiarato di svolgere un lavoro che dieci anni fa non esisteva in assoluto o all’interno dell’azienda. Questo dato aumenta in modo significativo se si guarda al caso specifico di Amazon dove quasi un dipendente su due (46%) ricopre una posizione completamente nuova.

 “In Italia abbiamo quasi 400 tipologie di lavoro diverse . Questa varietà ci consente di attrarre competenze, background professionali, attitudini, passioni e talenti completamente diversi tra loro, in un confronto costante e un’apertura al dialogo che rappresentano un fattore chiave per creare quell’ambiente lavorativo sicuro, moderno e inclusivo in cui innovare, caratteristico di Amazon”, conclude Lorenzo Barbo.